E’ morto il mio capo.
Ecco l’ho scritto, forse magari lo realizzo.
Cerco un perche’, che non c’e’ , cerco un senso, che non c’e’ , mi incazzo un po’ con lui e gliene dico quattro, penso ai suoi tre figli , alla sua compagna, alla ex-moglie , al fratello, a noi amici , a noi colleghi .
Penso…diciamo che mi girano pensieri nella mente mentre sposto da destra a sinistra le carte sulla scrivania mentre tra qualche lacrima qualche sorriso una risata e una voragine che non si riempie ci ricordiamo a vicenda che sara’ meglio che ci diam da fare che sabato deve uscire un signor giornale se non vogliamo che arrivi a tirarci per i capelli.
Che se ci penso , se lo immagino , me lo immagino cazzone al mare sulla moto d’acqua, sicuro di se come sempre. Anche troppo direbbero i fatti.
Oggi mentre in macchina andavo a casa son scese due lacrime che subito ho ricacciato indietro per non darle a vedere a Sara.
Mamma, mi ha detto, guarda che puoi piangere se vuoi .
E’ che se ci penso mi manca, mi manca pensare che non lo rivedro’ piu’ mi fa soffrire pensare che i suoi ragazzi non lo rivedranno piu’ che non ci sara’ piu’ per e con loro , la sua famiglia la sua ragazza … perche’ vedi quando una pesona muore…
Ma mamma ‘scolta me, te piangi se vuoi pero’ devi sapere che lui ti sta guardando che anche se non lo vedi lui c’e’ e anche se non lo senti lui ti parla
E allora ho sorriso perche’ me lo son proprio visto che mi guardava scuotendo la testa con il suo sorriso e mi diceva…puttanalaminchia mica pensavo di fare tutto sto casino qui… e l’ho visto sorridente con il suo sigaro in bocca salire in sella alla sua amata HD, aprire il gas e volare via felice.
Ciao Capo…
Mi spiace tanto. Un abbraccio.